Autechre (/ aʊˈtɛxrə /) are an English electronic music duo consisting of Rob Brown and Sean Booth, both from Rochdale, Greater Manchester.
Available Now via WARP. Autechre use many different digital and analog synthesizers, samplers, and drum machines in their production. They are also heavily involved with the Gescom collective. This very long set was made by Autechre and streamed via xltronic.com. This is the highest bit-rate version I am aware of. Since streaming is usually done in low resolution, this is likely the best it's going to sound unless Autechre release the source. 160kbps is the source upload, other music files were generated from these.
Gli Autechre si sono imposti rapidamente fra i massimi protagonisti della nuova dance-music ambientale.Sean Booth e Rob Brown, due disc jockey della scena techno di Manchester, sono fra i protagonisti del genere senza canto ispirato alla musica elettronica soffice ed eterea degli anni '70 che ha preso il sopravvento nei rave. Le loro composizioni non usano canto o strumenti convenzionali, ma collage di battiti e accordi. Gli Autechre esordirono con l'EP Lego Feet (1991 - Skam, 2012), ristampato vent'anni dopo in versione estesa di 70 minuti, e con l'EP Cavity Job (Hardcore, 1991), contenente Cavity Job e Accelera 1 & 2.
I riferimenti di Incunabula (Warp, 1993) sono infatti i tardi Tangerine Dream e il Brian Eno dell'impressionismo synth-pop, quando non la musica classica indiana e l'hip hop. Il ritmo sudamericano e le metamorfosi robotiche del singolo Basscadet non cambiano un'equazione che e' fondamentalmente priva di variabili. In alternativa agli stili dominanti, tutti piu` o meno di stampo alieno-futurista, gli Autechre propongono un sound tenue e dimesso, organico invece che meccanico, plastico invece che monolitico, come annunciato fin dall'inizio con l'elettronica soffusa e le ritmiche suadenti di Kalpol Introl. E` un'ideologia che si sublima nel techno vellutato di Bike, in cui ogni vortice minimalista e` calibrato con manieristica precisione. Le cadenze mutano in continuazione, passando senza traumi dai balletti piu` effervescenti alle pause piu` austere. Cio` che conta e` la radiazione di sottofondo, quasi sempre fievole e talvolta impercettibile. 444 cambia un po' le regole del gioco, lasciando che il drone di fondo (un organo glaciale) si avviti alle evoluzioni sensuali di un sintetizzatore, proponendo cosi` una terza via alla trance che fonde la Music For Airports di Eno e la Rainbow In Curved Air di Terry Riley.
Il duo raramente tenta il gotico, anche se con una variante minima il suono diventa sinistro, come dimostrano i borboglii minacciosi e metronomie metalliche di Bronchus 2 e soprattutto le onde malinconiche e i poliritmi sincopati di Doctrine.
La loro prassi ha poco in comune con l'ambientale moderna. Semmai ricorda i primi incerti esperimenti della musica popolare elettronica. Il tempo lievemente jazzato, la melodia iterata e il cupo drone di sottofondo di Eggshell (forse il brano piu` accessibile ed elegante) riportano alla memoria la Tonto's Head Expanding Band. Altrettanto 'antiquata' e classica suona la mezza cantabilita` di Lowride, i suoi carillon metallici e le sue frenesie africane.
La musica sottomarina di Aut Riche rappresenta uno dei vertici di sofisticazione: una specie di coro gregoriano viene lasciato fluttuare fra le galassie mentre si sussegue una sequenza di assoli jazzati alle tastiere, ogni volta in un timbro diverso, e sempre un timbro un po' 'acido'. Il preziosismo in fatto di campionamenti, loop e droni trionfa invece in Windwind, forse il capolavoro tecnologico del disco, la cui complessita` interiore viene mimetizzata dietro una superficie levigatissima.
Il tono distaccato e nonchalant con cui il duo esegue le sue composizioni si insinua fra le maglie della psiche. Il duo e` soprattutto interessato alle qualita` tonali dei suoni, che vengono alterate in continuazione per creare un senso di stordimento, di crollo dell'orientamento, di mancanza di punti di riferimento. La loro e` musica per 'chill out room' piu` che per discoteche.
Autechre 777
Sean Booth e Rob Brown, due disc jockey della scena techno di Manchester, sono fra i protagonisti del genere senza canto ispirato alla musica elettronica soffice ed eterea degli anni '70 che ha preso il sopravvento nei rave. Le loro composizioni non usano canto o strumenti convenzionali, ma collage di battiti e accordi. Gli Autechre esordirono con l'EP Lego Feet (1991 - Skam, 2012), ristampato vent'anni dopo in versione estesa di 70 minuti, e con l'EP Cavity Job (Hardcore, 1991), contenente Cavity Job e Accelera 1 & 2.
Autechre Rym
I riferimenti di Incunabula (Warp, 1993) sono infatti i tardi Tangerine Dream e il Brian Eno dell'impressionismo synth-pop, quando non la musica classica indiana e l'hip hop. Il ritmo sudamericano e le metamorfosi robotiche del singolo Basscadet non cambiano un'equazione che e' fondamentalmente priva di variabili. In alternativa agli stili dominanti, tutti piu` o meno di stampo alieno-futurista, gli Autechre propongono un sound tenue e dimesso, organico invece che meccanico, plastico invece che monolitico, come annunciato fin dall'inizio con l'elettronica soffusa e le ritmiche suadenti di Kalpol Introl. E` un'ideologia che si sublima nel techno vellutato di Bike, in cui ogni vortice minimalista e` calibrato con manieristica precisione. Le cadenze mutano in continuazione, passando senza traumi dai balletti piu` effervescenti alle pause piu` austere. Cio` che conta e` la radiazione di sottofondo, quasi sempre fievole e talvolta impercettibile. 444 cambia un po' le regole del gioco, lasciando che il drone di fondo (un organo glaciale) si avviti alle evoluzioni sensuali di un sintetizzatore, proponendo cosi` una terza via alla trance che fonde la Music For Airports di Eno e la Rainbow In Curved Air di Terry Riley.
Il duo raramente tenta il gotico, anche se con una variante minima il suono diventa sinistro, come dimostrano i borboglii minacciosi e metronomie metalliche di Bronchus 2 e soprattutto le onde malinconiche e i poliritmi sincopati di Doctrine.
La loro prassi ha poco in comune con l'ambientale moderna. Semmai ricorda i primi incerti esperimenti della musica popolare elettronica. Il tempo lievemente jazzato, la melodia iterata e il cupo drone di sottofondo di Eggshell (forse il brano piu` accessibile ed elegante) riportano alla memoria la Tonto's Head Expanding Band. Altrettanto 'antiquata' e classica suona la mezza cantabilita` di Lowride, i suoi carillon metallici e le sue frenesie africane.
La musica sottomarina di Aut Riche rappresenta uno dei vertici di sofisticazione: una specie di coro gregoriano viene lasciato fluttuare fra le galassie mentre si sussegue una sequenza di assoli jazzati alle tastiere, ogni volta in un timbro diverso, e sempre un timbro un po' 'acido'. Il preziosismo in fatto di campionamenti, loop e droni trionfa invece in Windwind, forse il capolavoro tecnologico del disco, la cui complessita` interiore viene mimetizzata dietro una superficie levigatissima.
Il tono distaccato e nonchalant con cui il duo esegue le sue composizioni si insinua fra le maglie della psiche. Il duo e` soprattutto interessato alle qualita` tonali dei suoni, che vengono alterate in continuazione per creare un senso di stordimento, di crollo dell'orientamento, di mancanza di punti di riferimento. La loro e` musica per 'chill out room' piu` che per discoteche.